Qualcosa che non c'è

Il vento rinfresca l'aria di quest'ottobre caldo, fastidioso, stranamente estivo. In un batter d'occhio il cielo si tinge di bagliori rosa e arancio: è il tramonto, ora deliziosa che riempie il cuore di gioia.
Di solito questo spettacolo è riservato ai giorni di ferie, mi ricorda le vacanze d'estate. Per il resto dell'anno non ci faccio caso perché sono a lavoro, lontano dalla finestra, guardo fisso dentro lo schermo di un pc e alzo gli occhi solo per dare informazioni a sconosciuti illuminati dalla luce verdognola di un neon.
Ma oggi è diverso, sono a casa prima del solito. Bevo un tè. Guardo dalla finestra il cielo che piano piano s'incupisce. Svaniscono i colori accesi, il bel porpora si spegne nel blu e si avvicinano le nuvole. Forse pioverà.
Ispirata dal momento di relax, decido di scrivere il mio primo messaggio su questo blog. Iniziano i dubbi.
Perché tenere un blog? Mi sembra un hobby interessante. E poi non ho mai avuto un blog, voglio provare.
Il pc è acceso, la pagina immacolata mi attende. Devo presentare il blog. Ma è terribilmente difficile descrivere quello che non c'è. Cambio idea. Decido di preparare la cena, intanto penso.
In verità sono indecisa sugli argomenti da trattare. Sarebbe meglio un solo tema,  però sono tante le cose che mi piacciono, come faccio a scegliere? Comunque sia bisogna parlare di qualcosa più o meno interessante. Esperienze vissute ma possibilmente senza le parti noiose. Viaggi in paesi lontani, film, posti insoliti,  incontri, libri, ricordi, scherzi, scoperte culinarie e ciance di ogni tipo.  Ma perdersi è così facile.
Intanto la cena è servita: su un bel piatto bianco, quadrato, vagamente zen, ho disposto un hamburger, zucchine tagliate a rondelle, mais e delle carotine. Bello a vedersi, ma poco creativo e per nulla goloso. So fare di meglio. E ne scriverò. Ma non ora.
Al prossimo post!


Commenti